ANCORA QUI

Mostra collettiva al Palazzo Ducale di Revere
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Arte e mercato
17 Maggio 2016
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ANCORA QUI

Alfredo Pini, olio su tela anno 2014/2016 cm 60×80 “Ancora qui”
Ho rimesso le mani su questo quadro che dipinsi 2 anni fa. Perche’? Perche’ era troppo statico, troppo figurativo, troppo… pesante. Non ero soddisfatto. Chi lo vedeva lo apprezzava, e diceva, “bellissimo, sembra una fotografia”. Dal suo punto di vista mi faceva un complimento, ma era proprio questo il problema, era anonimo ricordava una fotografia, descrittivo, diligente e stop. Un quadro deve essere un quadro, con l’anima, con la pittura e le pennellate che si devono vedere, pennellate che devono essere come note musicali, che vibrano e ti parlano. Ecco, proprio questo cerco io, che un quadro sia vibrante, non sciatto ed inutile virtuosismo, ma gesto, movimento, carattere. Un quadro deve parlare e comunicare, non deve solo appagare lo sguardo. Se si limita a questo allora e’ incompleto.

2 Comments

  1. Paolo Piergiovanni ha detto:

    Buongiorno a Tutti
    Seguo la ricerca ed apprezzo il lavoro del Maestro Alfredo Pini da tanti anni.
    Personalmente mi sento di dire che Alfredo ha una cifra stilistica inconfondibile
    Questa è data dal suo DNA pittorico, certamente si e anche da due singolarità caratteriali che lo contraddistinguono : il coraggio e l’umiltà
    Affrontare certe tematiche (jazz, scorci urbani, figure femminili, vespe appunto) significa cimentarsi in icone molto declinate e diffuse.
    Il rischio di cadere nel “già visto” è molto alto così come quello di essere confusi ed omologati nella non riconoscibilità
    In realtà quello che accade è che una “vespa” di Pini è “la vespa alla Pini”
    Questa “rielaborazione” di cui parla il posto secondo me apre proprio su questo dettaglio (fondamentale)
    Se un’opera non è alla Pini (…per la verità capita di rado …), Alfredo non la digerisce
    Bella si, ma non funziona, non parla di lui, non usa le sue parole, il suo liguaggio
    Una foto descrive, un’opera di Alfredo racconta
    E per ammettere questo ci vuole umiltà, così come per ricercare continuamente e mettere in discussione magari vent’anni di pittura precedente …

    Grazie per tutto questo
    Paolo Piergiovanni

    • AlfredoPini ha detto:

      Grazie Paolo, la tua analisi è, come sempre, molto attenta ed arguta. In effetti, non mi sono mai curato di ricercare soggetti o stili stravaganti. Cosi’ come non mi sono mai lasciato influenzare dalle mode, La mia e’ sempre stata una ricerca Libera, che cresceva dentro di me, e mutava col tempo. Ho sempre considerato la pittura non come un luogo dove fare esercizio stilistico, ma l’ambito a me congeniale per esprimere le mie idee e pensieri. Fin dagli esordi non mi sono mai voluto porre limiti nei soggetti o nei temi da affrontare, ma seguire un percorso che cresceva pian piano dentro di me, anche nello stile, che rimane incollato alla mia personalità come una calligrafia. Trovo tutti quegli artisti che per una vita hanno dipinto la stessa cosa, estremamente noiosi. Non solo per chi li osserva, ma anche per chi li ha dipinti. Ma che cavolo di artista sei se per una vita non hai cambiato modo di vedere le cose o se non hai avuto altre idee da esprimere?

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