-Quasi per caso- e’ un modo di essere, di concepire la vita e quindi anche la pittura. Non amo programmare alla virgola ne’ la mia vita ne’ le mie giornate ne’ la mia pittura. Non sarebbero sincere, semplicemente sarebbero piu’ calcolate. Amo l’imprevisto che puo’ trasformarsi in opportunita’, amo deviare il mio percorso perche’ qualcosa mi ha incuriosito, amo le gocciolature che scendono sulla tela senza che le avessi previste, o la pennellata gestuale che toglie verosimiglianza ma aggiunge forza e spessore. Amo l’estro, la fantasia che solo il caso puo’ sollecitare a dispetto della programmazione che non ammette deviazioni al proprio percorso. Amo il gesto istintivo ed espressivo che s’insinua veloce sulla tela senza titubanze, il gesto che non si corregge ma che regala magia agli occhi ed alla mente. Ho detto QUASI per caso, non per caso. E’ il quasi che si accolla tutto il peso dell’esperienza, degli studi, degli errori e della conoscenza fin qui maturati e regola il caso, dosa l’istinto, e, nella vita come nell’arte e’ l’esperienza che indica il percorso, devi solo seguirla ed accettare quelle deviazioni impreviste che rappresentano un’opportunita’ per arricchirla. Scivola veloce il pennello sulla tela, senza tentennamenti accettando gli ostacoli del caso….del “quasi” caso.
Nella foto, Alfredo Pini “un giorno o l’altro”. olio, smalti e carta assorbente applicate su cartoncino, cm. 30×40 anno 2016