Il titolo e’ fortemente evocativo, nonche’ provocatorio, e’ una locuzione perlopiù appartenente ad un passato prossimo, in cui si richiedeva il reso del contenitore, spesso di vetro, una volta utilizzato il contenuto. Es. resa delle bottiglie di vetro dell’acqua minerale vuote, per essere riempite nuovamente. Ecco, mi sembra che oggi, noi tutti, rappresentiamo una umanita’ svuotata, nell’intimo, nei valori ed ideali, che debba essere resa per poter essere resettata ed omologata mediante un martellamento informatico quotidiano. Siamo tutti uguali, trasparenti come bottiglie d’acqua, con tutti gli stessi desideri, le stesse aspettative e le stesse idee, con la stessa illusione di essere differenti unici ed indipendenti. Non e’ neppure necessaria la resa per la ricarica, veniamo ricaricati e resettati costantemente, mediante l’utilizzo dei cellulari, e di tutti i mass media.