Fuori gioco o gioco fuori? qual’e’ il senso? un riferimento al calcio oppure una affermazione? Come mai questo elemento inconsueto in primo piano al posto di una vespa o un’automobile???? E’ forse una reminiscenza giovanile di un vecchio spot di carosello a cui ho voluto rendere omaggio? I non piu’ giovanissimi ricorderanno un certo Ernesto Calindri seduto al tavolino a bersi un Cinar nel bel mezzo del traffico cittadino. Ma poi, e’ cosi’ assurda la figura di un ragazzino che se ne frega di cio’ che gli sta attorno e gioca per i fatti suoi come se nulla fosse? E’ forse questo il messaggio del quadro? Cioe’ che bisogna che tutti ce ne freghiamo di cio’ che ci circonda ed andiamo avanti per la nostra strada? O forse che per seguire la nostra strada dobbiamo avventurarci in funambolici dribbling per superare gli ostacoli che ci circondano? Oppure che bisogna prendere la quotidianita’ un po’ piu’ giocosamente e non troppo sul serio rispolverando il mito del fanciullino dentro di noi? Quante altre interpretazioni si potrebbero aggiungere? Ma poi e’ proprio necessario che tutto debba avere un senso logico? C’e’ chi si interroga sul senso della vita, figuriamoci quanto valore puo’ avere il senso in un quadro. Questa la mia risposta, se mai la leggera’ ad un conoscente che dopo aver visto il quadro nel mio studio ha cosi’ sentenziato:” e’ tutto bello, il paesaggio urbano con le macchine ed il ragazzino che gioca a pallone. Peccato che insieme non significhino nulla, e’ un quadro che non ha senso. Gia’, gli ho risposto, peccato.