Anche in questo quadro ho interpretato Ferrara, ed ancora Viale Cavour, in quanto questo viale, che mi ricorda tanto un boulevard parigino, e’ una delle strade piu’ metropolitane di Ferrara ed e’ una di quelle che meglio si adattano al mio genere di pittura. Ciò detto, “il passante inesistente” e’ una mia trasposizione, o meglio, una mia personale rivisitazione in pittura del romanzo di Italo Calvino “il cavaliere inesistente”. Il romanzo racconta le vicende di un’armatura che dovrebbe contenere un cavaliere al tempo di Carlo Magno ma invece e’ vuota, l’armatura si muove, vive e combatte come un paladino, in quanto e’ animata non da un uomo ma da tutti i valori tipici di un cavaliere senza macchia e senza paura. Tutti i valori ed i principi cavallereschi sono concentrati all’interno dell’armatura: amore, fedelà, onestà, coraggio, obbedienza, serietà…ma tutti gli altri paladini dell’esercito ne sono privi, anzi, sono zeppi di tutti i vizi. Il mio passante inesistente e’ un’ombra, quella di un ragazzino o una ragazzina o di un viaggiatore, con lo zaino colmo di di tutte le sue aspirazioni, i suoi ideali, i suoi sogni, i suoi valori… che si aggira in una città del nostro tempo.