Ho rappresentato ancora una volta Ferrara, il corso principale che attraversa e divide in due la citta’, a sinistra la zona rinascimentale e a destra quella medievale. Questa separazione mi ha sempre affascinato e mi ha suggerito sia l’idea del titolo che della composizione, giocata oltre che sul consueto dinamismo che caratterizza i miei lavori, anche su una netta separazione di colori, luci ed ombre. Questa era l’idea originaria, ma poi, come spesso accade, strada facendo, le parti non mantengono i propri ruoli e luci ed ombre tendono a fondersi, ad amalgamarsi tra loro assecondando le richieste della composizione. Il gioco delle parti viene sovvertito e, a ben guardare, troviamo in certi punti luce dove dovrebbe esserci ombra ed ombra dove dovrebbe esserci luce. A ben pensare non e’ un paradosso, e ‘ semplicemente questione di tempo. Col trascorrere del tempo troveremo luce al posto dell’ombra ed ombra la’ dove ora c’e’ la luce ed ogni cosa torna a posto anche se a rovescio di prima. E allora? realta’ e finzione o illusione, giocano parti cosi’ distanti tra loro? Non potrebbero essere le due facce di una stessa medaglia?