Buongiorno a tutti, eccoci dunque con il primo appuntamento con questa nuova rubrica.
Per prima cosa, vediamo di dare una definizione al concetto di “arte”. E’ un termine banale, una parola comune e non sembrerebbe particolarmente difficile darne una definizione. In realta’ i filosofi stanno ancora discutendo di questo argomento senza essere pervenuti ad una risposta esaustiva e definitiva. Ma se dovessi rispondere io, lo farei in questi termini: – l’arte e’ una finestra che tutti abbiamo a disposizione per osservare l’uomo ed il mondo da un diverso punto di vista: attraverso la sensibilità degli artisti. – L’artista, nel corso dei secoli, ha riassunto, veicolato e tramandato, grazie alle opere d’arte, tutto il sapere del proprio tempo, noi, affacciandoci a questa finestra possiamo ripercorrere la nostra storia ed arricchirci di una esperienza nuova, quella del godere delle opere che ci tramandano queste conoscenze. Questo perche’ un’opera d’arte non e’ solo un messaggio che esaurisce la sua funzione nel momento in cui viene trasmesso, un’opera d’arte puo’ incantare, estasiare, meravigliare, stupire e nello stesso tempo farci immaginare, sognare. Non solo, dobbiamo considerare un ulteriore aspetto: l’aura trascendente che ci trasmette l’opera. E’ una caratteristica unica, propria dell’arte e solo dell’arte nella sua unicità. Facciamo un esempio: se noi entriamo nella basilica di San Francesco d’Assisi, non solo siamo sommersi da un’infinita’ di messaggi che la parte razionale del nostro cervello fa fatica ad assimilare, vale a dire del livello di grandiosa capacita’ tecnica e matematica di cui erano capaci i nostri antenati quasi 800 anni fa, di quali e quante storie ci raccontano le pareti affrescate; oltre a queste nozioni, possiamo godere di una immensa bellezza della quale rimanere letteralmente estasiati . Come se non bastasse l’aura trascendente che emana ogni centimetro di questo grandioso monumento ci coglie impreparati tanta e’ la sua portata. Spogliato della veste sacrale, perche’ non bisogna dimenticare che questo e’ un luogo di fede, ma ciò esula dal discorso artistico, la parte emozionale del nostro cervello, sia a livello conscio che a livello inconscio coglie il fascino che emana ogni singolo elemento, dal pavimento, che e’ stato calpestato per secoli da milioni di pellegrini, alle volte sulle quali si sono posati e si poseranno gli sguardi ammirati ed agli affreschi, vera e propria emanazione trascendente della figura di Giotto o di Cimabue Non possiamo osservare i colori e le forme senza immaginare la mano di Giotto o Cimabue chini a dipingere quel punto preciso. Ecco, l’essenza dell’arte e’ proprio questo, un contatto diretto con i capolavori, con l’anima degli artisti, con la storia, con il nostro passato, ma anche con il presente, una opportunita’ aggiuntiva per capire meglio la nostra vita ed amarla in tutte le sue sfumature. Consideriamo quell’infinita ricchezza di stimoli, di immagini, di suoni e di profumi che la parte irrazionale di ciascuno di noi affacciandosi a quella finestra può cogliere, ma che molto spesso, per una ragione o l’altra, per fretta o disinteresse nemmeno avviciniamo.