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SmartArt n. 14 – le origini del bello, l’arte cretese o minoica –

SmartArt n. 14 – le origini del bello, l’arte cretese o minoica –

Buongiorno a tutti, alle origini dell’arte greca, dobbiamo porre sia l’arte egiziana che quella cretese. Le prime manifestazioni artistiche a Creta sono databili intorno al 2500 A.C., in ritardo di circa 500 anni rispetto a quella egizia, quando in quest’ultima le grandi piramidi erano gia’ state edificate. L’arte cretese e’ sostanzialmente caratterizzata dalla costruzione di grandi palazzi, a partire dal 2500 A.C. fino al 1350 A.C. quando venne conquistata dalle popolazioni micenee. L’arte cretese o minoica (dal famoso sovrano Minosse) era un’arte piu’ libera rispetto a quella egiziana, i palazzi egiziani erano rigidamente simmetrici, costituiti da un nucleo centrale con aree laterali perfettamente speculari. Quelli cretesi, invece, pareva non seguissero nessuna regola, erano degli autentici labirinti costituiti da centinaia di ambienti, corridoi, stanze, cortili, porticati, interconnessi tra loro senza apparente logica come il palazzo di Cnosso. Erano edifici che racchiudevano un intero villaggio.. Da questi palazzi, così complessi, nacque forse il mito del labirinto di Creta, costruito da Dedalo, e nel quale Minosse nascose il Minotauro, mostro metà toro e metà uomo. Tutti questi palazzi andarono distrutti intorno al 2000 A.C. a causa di un devastante terremoto. La maggior parte furono riedificati per essere nuovamente distrutti intorno al 1700 A.C. da un nuovo terremoto e non piu ricostruiti. Furono invece costruiti nuovi edifici meno complessi e meno monumentali. I palazzi cretesi presentano caratteristiche decorative totalmente differentida quelli egizi e delle civiltà mediorientali, non piu’ sculture o bassorilievi, ma colore e pitture. Perfino le colonne vengono spesso dipinte di rosso, mentre le pareti ed i corridoi sono affrescati con immagini poste di profilo come nella pittura egizia, ma molto piu’ dinamiche. Il movimento e’ evidente in tutta la raffigurazione cretese, in netta contrapposizione con la staticita’ egizia. Vediamo nell’immagine postata, un toro di dimensioni enormi e tre figure. Analizzandola dal punto di vista formale notiamo che la sproporzione del toro rispetto alle figure, rappresenta una caratteristica di tutta l’arte antica, nella quale l’importanza di un personaggio, in questo caso di un animale, veniva determinata dalle dimensioni. Il toro era un animale sacro per molte civilta’ del mediterraneo. Le figure invece rappresentano due donne dipinte di bianco ed un uomo dipinto con colori piu’ scuri. Anche nell’arte egizia venivano usate colorazioni differenti per distinguere i generi. Le rappresentazioni sono bidimensionali, piatte e di profilo, l’occhio e’ dipinto invece come se lo vedessimo frontale, esattamente come facevano gli egizi. Non compaiono chiaroscuro e sfumature, tutte scoperte che avverranno solo molto piu’ avanti nel tempo. Non esiste profondità e, sempre come nella pittura egizia, le tinte sono stese in campiture monocromatiche esattamente come nello sfondo dove non compare mai nessun elemento naturalistico. In questi palazzi, l’arte figurativa giocava un ruolo, fino ad allora, inedito: quello della decorazione. Le immagini, cioè, non venivano utilizzate per rappresentare concetti da comunicare, come nell’arte egiziana, ma per abbellire i luoghi di vita. Quindi, il carattere richiesto ad un’arte così intesa, è, ovviamente, la bellezza. Il fine è quello del godimento estetico. Fu proprio in questo momento, che nacque il concetto che arte è sinonimo di bello. Concetto poi trasmesso all’arte greca, e di qui, giunto fino a noi, anche se più come preconcetto, visto che, oggi, non coincide, se non a livello popolare, con il nostro giudizio sull’arte. I soggetti piu’ rappresentati, oltre alla figura umana sono anche animali, sia terrestri che acquatici. I colori sono molto luminosi, prevalgono i bruni delle terre ed il blu del cielo e del mare. Appaiono anche elementi astratti di pura decorazione, spesso ai margini dei dipinti, in un equilibrato insieme tendente alla lettura facile e piacevole. In tutte le raffigurazioni e’ evidente la sostanziale differenza, rappresentata dal movimento ed una maggior liberta’ espressiva pur mantenendo inalterata la struttura formale e compositiva rispetto alla coeva arte egizia. Come detto, intorno al XIV° secolo A.C. Creta fu conquistata dai Micenei, una popolazione dell’attuale Grecia che prende il nome dalla citta’ di Micene ma che si estendeva anche ad altre citta’ greche. Assorbirono l’arte cretese e la divulgarono, pur con varianti nel mondo ellenico.
Un caro saluto a tutti, Alfredo

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