SmartArt N. 19 – l’arte classica dell’antica Grecia –
Buongiorno a tutti, l’arte greca si lega per antonomasia al concetto di “Classico”. Classici sono tutti gli artisti, poeti e drammaturghi che hanno operato prevalentemente ad Atene tra il V° e IV° secolo A.C. e poi, quelli fino al II° sec. A.C., con accenti differenti, in un periodo definito “ellenismo”. E’ un’arte che e’ stata accolta con entusiasmo dai Romani e da loro è stata continuata. Riscoperta nel rinascimento, ha rappresentato per tutto l’occidente fino al XIX° secolo ed anche oltre, il punto di riferimento culturale, nei confronti del quale bisognava rapportarsi, contrapporsi e fare i conti. Il classico, possiamo dire, si lega al concetto di perfezione assoluta. È classica un’arte non suscettibile di valutazioni contingenti o relative, quali fenomeni di gusto individuali e soggettivi, ma ispirata a valori universali ed eterni, che daranno sempre un sereno godimento estetico. Alla base di tutto si pongono concetti di razionalizzazione assoluta, concetti che escludono qualsiasi soggettivismo, sia percettivo che interpretativo ed in cui le scienze matematiche assumono un ruolo determinante nell’approccio sia nell’architettura che nella scultura e nella pittura. Proprio per questo motivo, tale periodo e’ chiamato oltre che Classico, Aureo, perche’ la sezione aurea stabilisce un particolare e complesso rapporto matematico riscontrabile in natura, un rapporto che può essere tradotto in figure geometriche che partendo da quadrati e rettangoli, giunge alla formazione di una spirale. Tale rapporto matematico e’ stato utilizzato come base strutturale dell’arte greca e successivamente in epoca rinascimentale fu spesso utilizzato anche da Leonardo. La statuaria greca di questo periodo e’ esclusivamente incentrata sulla figura umana, la quale si pone come unico obiettivo la rappresentazione realistica in forma ideale dell’uomo e della donna perfetti. Anche nella rappresentazione di figure in movimento, gli artisti greci hanno sempre ricercato il movimento perfetto, quello che suggerisce la maggior armonia formale, chi, quindi , meglio di un atleta può rispondere a questo tipo di movimento? Ecco che nel famoso discobolo dello scultore Mirone datato 450 A.C. viene sintetizzato questo tipo di movimento ideale non identificabile come particolare e soggettivo, ma universale ed eterno.
Quindi, possiamo dire, che la ricerca degli artisti greci classici, non vuole rappresentare un uomo in particolare. ma l’uomo, ossia il livello di perfezione a cui può giungere la forma umana. Non importa la verita’, infatti nessun uomo o donna poteva corrispondere alla perfezione assoluta, ma importa la verosimiglianza in astratto, in forma ideale. Su questo piano, l’arte classica, giunge a risultati di perfezione anatomica che può avere uguali solamente in Michelangelo 2000 anni più tardi. La ricerca costante della perfezione, porterà lo scultore Policleto, sempre intorno al 450 A.C. ad elaborare i “canoni universali”, cioè un sistema di calcoli proporzionali per stabilire i rapporti di misure esistenti tra ogni singola parte del corpo rispetto al corpo intero. Tutto ciò per creare non una bella opera, ma l’opera universalmente ed eternamente bella. L’opera, che per Platone poteva esistere solamente nel mondo delle idee e che racchiudeva in sè i concetti di Vero e Giusto. Proporzione, armonia ed organicità sono gli ingredienti di ogni opera classica di questo periodo e di ogni altra espressione classica nel successivo sviluppo dell’arte occidentale. Questo termine, classico, e’ divenuto sinonimo di perfezione, di bellezza ed espressione di principi e valori senza tempo. Analizzeremo nel prossimo appuntamento alcune opere scultoree dei grandi artisti classici, ricordando che nella stragrande maggioranza dei casi. si tratta di copie postume di epoca romana, quindi sicuramente opere qualitativamente inferiori agli originali che sono andati perduti. Non potremo analizzare la pittura in quanto nessun dipinto e’ giunto fino a noi, tranne le decorazioni vascolari di cui abbiamo accennato in precedenza.
Un caro saluto a tutti, Alfredo.