SMARTART N. 30 – LO STILE ROMANICO –

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SMARTART N. 30 – LO STILE ROMANICO –

SMARTART N. 30 – LO STILE ROMANICO –

Bungiorno a tutti, come abbiamo illustrato nel post precedente, i decenni che seguono l’anno 1000, sono segnati da profondi cambiamenti in ambito religioso, politico, economico, sociale e culturale che si riflettono nell’ambito dell’arte.Lo stile romanico che si sviluppa nell’Europa occidentale a partire dall’XI secolo trova la massima espressione negli edifici religiosi: cattedrali, abbazie e monasteri. Tali edifici presentano differenze importanti da luogo a luogo, ma sono caratterizzati da alcuni aspetti comuni. In tutte le chiese romaniche troviamo archi a tutto sesto (a forma circolare) eredità dell’architettura romana, poggianti su solidi pilastri, e, come per le chiese paleocristiane, abbiamo la stessa pianta organizzata a croce latina con la navata centrale e generalmente 2 navate laterali, più raramente 4. Il soffitto è di pietra o mattoni, non più di legno ma a volta a crociera poggiante su solidi pilastri. Questo tipo di volta, molto più leggera rispetto a quella a botte, permette una maggiore altezza. Non mi dilungherò sui particolari tecnici architettonici costitutivi di questi edifici nè nella terminologia, chi desiderasse saperne di più, può tranquillamente reperire facilmente dati su Wikipedia, oppure può chiedermi. In ogni caso, la volta a crociera, che non è un’invenzione di questo periodo, ma è stata poco utilizzata in precedenza in quanto si preferiva la volta a botte, oppure, per le chiese a pianta quadrata, una cupola, diventa una caratteristica del romanico ed in seguito del gotico. Vista dal terreno, questa volta, dà un’idea di 4 vele o spicchi per ogni campata. L’impressione d’insieme che destano questi edifici, tanto all’interno quanto all’esterno è di massiccia potenza, di slito, ma non sempre,poche decorazioni, poche finestre, poca luce all’interno, ma edifici saldi e ben ancorati alla terra.La materia inerte ed opaca, la pietra, i mattoni, sono visibili tanto all’esterno quanto all’interno, non è più necessario nascondere questi materiali sotto decorazioni, mosaici, stucchi, bassorilievi come avveniva all’interno delle chiese bizantine, nelle quali tutto doveva riflettere di luce divina, l’oro ed il blu erano i colori dominanti simboli di spazio sacro ed ultraterreno; queste nuove chiese riflettono i concetti espressi dalla nuova società del tempo, una società formata da uomini che lavorano, che producono e che acquisiscono ricchezza; uomini che pensano in termini concreti, per i quali il lavoro è un bene. Nell’arte che esprime questa società, la materia con la quale l’opera è costruita e il lavoro umano che l’ha trasformata, devono essere chiaramente visibili. La materia, nella sua assenza di luce non è più assenza di Dio e quindi peccato, anzi l’uomo si rende degno di Dio lavorando ed evidenziando quella materia che attraverso la natura il Creatore gli ha fornito. Seguendo questa nuova filosofia, i bassorilievi presenti soprattutto sopra i portali delle cattedrali e comunque molto spesso all’esterno di esse, raffigurano oltre alle consuete immagini sacre, anche le arti ed i mestieri, quindi fabbri, falegnami, contadini intenti a svolgere le proprie mansioni. Vengono raffigurati i mesi, ciascuno con una simbologia legata alla stagionalità di certe attività , come la mietitura, la semina, la vendemmia…Non bisogna tuttavia cadere in fraintendimenti, siamo sempre in pieno medioevo, tutto il pensiero medievale gravita intorno a Dio e l’uomo non è ancora padrone del proprio destino e centro del pensiero intellettuale, come avverrà soltanto a partire dal Rinascimento, semplicemente in questo periodo il concetto del creato è esteso alla materia inerte, che, per il motivo stesso di esistere, deve per forza avere una ragione voluta da Dio, la quale non può essere che quella di essere lavorata dall’uomo che se la trova a disposizione per rendere gloria a Dio anche attraverso le cattedrali. Di conseguenza anche il lavoro e tutte le attività umane sono rappresentate nelle facciate dei monumenti religiosi, non in quanto tali, ma come espressione di una logica conseguenza di quella trasformazione della materia per il volere di Dio.
La cattedrale, termine che deriva da cattedra, cioè luogo in cui si trova il trono del vescovo della città, è il tipico edificio romanico, oltre alle caratteristiche sopra citate, ne presenta altre: fuori dagli odierni confini nazionali generalmente e’ contornata da torri (stile romanico turrito) che ricordano molto quelle dei castelli, come ad esempio la cattedrale di Tournai in Belgio, o quella di Durham in Inghilterra. In Italia quasi tutte le cattedrali si distinguono per la forma della facciata che e’ detta a capanna o a salienti e segue l’andamento delle 3 navate interne, quella centrale più alta rispetto alle due laterali. La facciata a capanna, come quella del duomo di Parma, è costituita da due spioventi ed ha la forma di un triangolo, quella a salienti invece, come il duomo di Modena, rispecchia l’andamento delle navate interne e risulta divisa in tre parti. Una eccezione a questo schema di facciata è rappresentata dalla cattedrale di Ferrara costituita da tre elementi di identica altezza. Va detto però che questa cattedrale riassume stili sia romanici che gotici. Il rosone centrale è un’altra caratteristica tipica di tutte le cattedrali romaniche, così come gli archi ciechi (senza aperture) che costellano le facciate e spesso la base del tetto. Quasi sempre sono presenti più ingressi, quello principale e’ evidenziato da una copertura sporgente (protiro) sorretta da due o quattro colonne poggianti su leoni distesi (stilofori). I leoni avevano la funzione di tenere all’esterno le forze del male. Tutto il perimetro di mura è rinforzato con dei costoloni detti contrafforti. Questi edifici sono suddivisi, al loro interno, in quattro livelli: quello delle navate con il rialzo per l’altare (presbiterio), quello riservato in passato alle donne (matroneo) posto sopra le navate laterali con aperture ad arco sulla navata principale, sul tipo delle logge nei teatri; il livello superiore e’ costituito da piccole aperture o finestrelle (cleristorio), mentre il quarto livello e’ rappresentato dalla cripta che raccoglie le spoglie del santo al quale la chiesa è dedicata, ed è posta sotto l’altare. Accanto alle cattedrali sorgono il campanile e a volte il battistero. Questi elementi sono tipici di tutte le cattedrali romaniche, ma come detto tali edifici possono presentare anche notevoli differenze, pensiamo ad esempio al duomo di Modena rispetto alla basilica di San Marco a Venezia. Nel prossimo appuntamento prenderemo in esame alcuni degli esempi più caratteristici di questo stile.Un caro saluto a tutti, Alfredo

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