SMARTARt N.32 – L’ARCHITETTURA ROMANICA IN ITALIA ED IN EUROPA
Buongiorno a tutti. Lo stile romanico, come detto in precedenza, varia tantissimo da luogo a luogo, sia in Europa che in Italia. Abbiamo analizzato come lo stile lombardo si diffuse in pianura padana e pian piano nel resto della penisola, ma questo stile è molto influenzato dalle tradizioni locali e dai materiali a disposizione. La basilica di San Marco a Venezia, presenta grandi differenze rispetto a tutti gli altri edifici romanici in Italia. Questo monumento va considerato nella sua unicità, in esso sono concentrati i diversi stili che hanno caratterizzato Venezia fino a quel momento. Si tratta di una cattedrale che ha subito diverse traversie e rifacimenti prima dell’anno 1000, la fisionomia attuale risale all’XI secolo, anche se successivamente sono state apportate aggiunte importanti. La struttura originaria di tipo ravennate bizantino venne inglobata in un nuovo e più ampio edificio, consacrato nel 1094, ma mantenne l’originario schema a croce greca, coronato da cinque cupole, una al centro e quattro su ciascun braccio, sul tipo delle chiese d’oriente. L’interno è quello tipico di una chiesa bizantina con cupole completamente rivestite d’oro e mosaici. Le guglie della facciata e le decorazioni pittoriche sono di secoli successivi, mentre gli archi a tutto sesto ed il loggiato cieco sovrastante sono in stile romanico. Si tratta comunque di una costruzione unica, come unica è la città che la ospita, Venezia, in cui l’influsso orientale appare evidente. Caratteristiche romaniche le riscontriamo sia nella piazza antistante la basilica, piazza San Marco, sia in diversi palazzi veneziani, con facciate a file multiple di loggiati ciechi.
In Toscana si sviluppò uno stile caratterizzato soprattutto dall’utilizzo di marmi bicromi a strisce bianche e verdi. Questa caratteristica influenzò in seguito anche altre zone dell’Italia centrale e meridionale. Se però a Firenze ed in particolare nella basilica di san Miniato e nel battistero di san Giovanni, questa bicromia forma nella facciata esterna, interessanti decorazioni geometriche, nella chiesa di San Giovanni a Pistoia, la rigatura a trame bianche e verdi risulta essere, forse, eccessiva, ed a mio parere anche fastidiosa, in quanto tende a celare la struttura ad archi e logge cieche.
Tipiche chiese toscane, soprattutto a Pisa ed a Lucca, sono quelle con archi e varie file di logge cieche poste sia nelle facciate che ai lati esterni, la celebre piazza dei Miracoli a Pisa, con la sua torre pendente, la cattedrale ed il battistero ne sono classici esempi.
Vale la pena di ricordare un’altra importante variante dello stile romanico, quello dello stile normanno presente soprattutto in Sicilia. Nell’XI secolo i Normanni governano il regno di Puglia e Sicilia, e vengono edificate chiese di chiaro stampo nordico normanno, più slanciate verso l’alto e soprattutto con facciata a forma turrita, cioè con due torri poste ai lati, ne sono due splendidi esempi sia la cattedrale di Cefalù che quella di Monreale. Ma in queste, come in tantissime altre chiese siciliane, coesistono in una meravigliosa comunanza di stili, anche l’arte araba e bizantina. Gli splendidi mosaici ed i motivi astratti, decorativi ed ornamentali dell’arte araba, unita alla maestosità dell’arte normanna, fanno, non solo delle chiese, ma anche dei palazzi costruiti in quest’epoca, come la Zisa e la Cuba, a Palermo, una spettacolare variante dello stile romanico nel territorio italiano.
Nel resto d’Europa, l’arte romanica assume aspetti monumentali, soprattutto in Francia, Germania ed Inghilterra e, rispetto alle chiese italiana appaiono maestose. Le facciate con le torri laterali, facciata turrita, sono preferite a quelle del tipo italiano a capanna o a salienti, tipici esempi di questo stile possono essere rappresentati dalla cattedrale di Spira in Germania, o da quella di Durham in Inghilterra, anche se successivamente hanno subito interventi in stile gotico; le facciate appaiono molto più decorate e spettacolari e la navata centrale risulta essere più alta rispetto alle cattedrali italiane. In Spagna invece, ed in particolare in Catalogna, le chiese romaniche risultano essere di dimensioni molto più piccole e dall’aspetto dimesso, in Italia sarebbero assimilabili alle pievi; la scultura è quasi assente mentre e’ prevalente la pittura in stile bizantino. Naturalmente la più importante chiesa spagnola ed una delle più importanti dell’intera cristianità, vale a dire il Santuario di Santiago de Compostela, presenta invece caratteristiche assolutamente monumentali, sul tipo delle grandi cattedrali francesi, con pianta a croce latina a cinque navate molto lunghe e molto alte, un transetto a tre navate, matronei e una grande abside e cinque cappelle laterali.
Dopo questo rapido excursus nell’ambito del romanico, concluderemo tale argomento nel prossimo appuntamento parlando della pittura medievale romanica.
Prima di concludere, vorrei fare un’ulteriore precisazione in merito all’architettura romanica, la quale non va confusa con quella neo-romanica, in voga dalla meta’ del XIX secolo fino ai primi del XX. Questo stile, copiò letteralmente lo stile medievale dell’ XI e XII secolo, col risultato di erigere palazzi e cattedrali in perfetto stile romanico in ogni elemento. Questa perfezione assoluta, nel medioevo, come abbiamo visto non esisteva, ogni edificio, anche il più vicino alla purezza di stile, presenta elementi collegabili all’arte di epoche precedenti, soprattutto a quella Bizantina-paleocristiana oppure a quella di epoche successive, in particolare quella gotica. Esempi di neo-romanico possono possono essere la cattedrale di Reggio Calabria, ricostruita in questo stile dopo il terribile terremoto del 1908, o la facciata della cattedrale di Cagliari. Ma il neo-romanico e’ presente anche in Europa e negli Stati Uniti.
Un caro saluto a tutti, Alfredo