SMARTART N. 34 INTRODUZIONE ALL’ARTE GOTICA
Buongiorno a tutti. Gotico è un termine usato per la prima volta in epoca rinascimentale, potrebbe essere stato lo stesso Raffaello ( c’è invece chi sostiene che fu Giorgio Vasari) il primo ad utilizzarlo per esprimere il suo disprezzo nei confronti dell’arte medievale. Infatti questo termine, usato come aggettivo, è riferibile alla popolazione barbarica dei Goti, i primi barbari ad invadere l’Italia, quindi per la cultura rinascimentale tutto il medioevo è visto come un periodo in cui si adottò un’arte primitiva, barbarica, gotica. Questa considerazione nei confronti dell’arte medievale rimase la stessa fino alla fine del XVIII secolo, da quel momento le cose cambiarono, e si assistette ad una rivalutazione del gotico, anzi, esattamente come avvenne per il romanico, vi fu un vero e proprio ritorno a questo stile, lo stile neo-gotico. Purtroppo però il grandioso e illuminato rinascimento, aveva già fatto immensi danni e molte opere medievali, soprattutto pittura e scultura, ma anche architettura, furono distrutte per far spazio al nuovo tipo di arte.
L’arte gotica si diffonde in Europa occidentale a partire dal XII secolo fino al XVI secolo inoltrato. In Italia invece inizia a svilupparsi, in maniera molto diversa, soltanto a partire dalla fine del XIII secolo e si conclude molto prima rispetto al resto d’Europa, già con la fine del secolo successivo possiamo considerare chiusa la parentesi gotica in Italia, che, in architettura si e’ manifestata soprattutto come un’evoluzione del romanico, di fatto, in maniera molto differente a quanto avvenne in Europa, mentre la pittura e scultura gotiche nel nostro territorio, si rinnovarono profondamente. L’arte gotica va intesa come un movimento globale che ha portato rinnovamenti importanti in tutte le arti, comprese la musica e la poesia, nonchè nelle arti minori, quali l’oreficeria, la gioielleria ed in modo particolare la ialurgia (l’arte della lavorazione del vetro).
Peculiarità del gotico, sono le stupende vetrate delle cattedrali, le quali rappresentano opere d’arte di valore inestimabile ed assoluto anche se spesso meno considerate. I maestri del vetro veneziani che crearono queste vetrate per tutte le cattedrali d’Europa, erano gelosissimi dei loro segreti di fabbrica, tant’è che a tutt’oggi non si riesce a replicarle con gli stessi effetti artistici e di luminosità. Le vetrate delle cattedrali gotiche, conservano delle peculiarità uniche legate alla gamma dei colori, alla luminosità ed alla trasparenza, per cui nelle giornate luminose, in questi luoghi, è possibile assistere ad un vero e proprio spettacolo di luci, mai sufficientemente considerato dagli storici dell’arte. Noi potremmo godere, al di sotto delle altissime volte, di autentiche performance create da una incredibile quantità di fasci di luce, le quali ci offrirebbero, in contrasto con la penombra diffusa, uno spettacolo magico e sublime nonchè mistico e religioso. Assisteremmo a vere e proprie performance concettuali ante litteram con otto secoli di anticipo rispetto a quelle contemporanee. Proviamo un attimo a fermare il pensiero e cercare di intuire cosa doveva passare per la mente dell’uomo medievale, la prima volta che entrava in un luogo simile. Aveva sicuramente l’illusione di trovarsi in un luogo magico, oppure in paradiso. Questo era esattamente l’obiettivo che si prefiggeva la Chiesa. Durante i bombardamenti della seconda guerra mondiale, tali vetrate furono smontate dalle cattedrali, per poterle proteggere, come in effetti avvenne; oggi, non saremmo in grado di replicare quello che fecero i nostri antenati veneziani nel medioevo, i quali erano vincolati da un segreto di stato, per quanto concerneva la realizzazione di queste vetrate; la pena per i trasgressori poteva arrivare alla morte.
Il contesto storico nel quale ebbe inizio questa nuova corrente artistica, vedeva un’Europa che si stava lentamente trasformando rispetto all’epoca precedente. Sempre più assumevano importanza le grandi monarchie nazionali mentre in Italia, complice il vacillare dello Stato della Chiesa, con il temporaneo trasferimento per circa settant’anni del papato ad Avignone nel XIV secolo, si assistette ad una trasformazione politica: il passaggio dall’età comunale a quella delle signorie. I comuni, perennemente in guerra tra di loro si stancarono, soprattutto si stancarono i cittadini, che presero coscienza del fatto che forse era meglio rinunciare ad un po’ di libertà e chiedere ad un signore che si prendesse cura di loro, che assoldasse un esercito e li proteggesse. Così si vennero ad affermare le prime signorie, quali i Medici a Firenze, gli Scaligeri a Verona, i Gonzaga a Mantova ecc. con la conseguenza che i nuovi ceti borghesi, quali banchieri e commercianti rafforzarono il loro potere. L’arte gotica, indossa una veste al contempo sia laica che religiosa, oltre a celebrare i fasti della Chiesa, assume un nuovo aspetto, quello celebrativo del potere e della forza ma anche dell’eleganza e della raffinatezza di monarchi e signori; siamo nei secoli delle dame e dei cavalieri, un periodo in cui l’arte si fa portatrice degli enormi contrasti di quei tempi, capaci di incredibili ingiustizie e crudeltà ma allo stesso tempo di celebrare l’amore, l’onore ed il coraggio. Il mito di Re Artù, rinasce come simbolo dei valori di quell’epoca.
Il gotico ed in particolare l’architettura gotica, nasce in un preciso luogo, momento e per volere di un abate che fu anche consigliere del re di Francia. Il luogo è Saint Denis, vicino a Parigi, l’anno e’ il 1144 e l’abate e’ abate Suger.
Parleremo nel prossimo appuntamento della cattedrale di Saint Denis come simbolo dell’architettura gotica e ne analizzeremo le differenze rispetto al gotico italiano.
Un caro saluto a tutti, Alfredo